Roma – Anche l’arte contemporanea può essere ironica, come ci insegna Claudia Comte

L’artista svizzera inaugura oggi all’interno dello spazio Basement di Roma la sua prima personale in Italia,

La Ligne Claire

Non capita spesso di vedere accostate ironia e arte contemporanea. Due mondi diversi che comunicano di rado, ma quando succede danno vita a un dialogo che cattura l’osservatore, spingendolo a rapportarsi all’opera su un livello più intimo e personale. Sembra essere proprio questo l’obiettivo dietro i lavori dell’artista dietro La Ligne Claire. Classe 1983, Claudia Comte si è fatta conoscere dal grande pubblico grazie alle sue installazioni site-specific, lavori in cui l’ambiente circostante, composto spesso da grafici wall painting, dialoga direttamente con sculture in legno e marmo. Installazioni dunque, ma non solo: il lavoro dell’artista svizzera abbraccia più mondi, tra dipinti, sculture e design.
Utilizzando le infinite possibilità generate dalla ripetizione seriale di semplici forme modulari, l’attività artistica della Comte fonde il formalismo legato all’astrazione dell’Op art con uno spensierato groviglio che si muove tra scultura modernista e immaginario dei cartoon. Sculture e dipinti sono quasi sempre presentati in installazioni in cui il design, compresi color, pareti e basamenti delle sculture, è site-specific e integrato completamente al resto della mostra. Le opere sono pertanto contestualizzate in un ambiente totalizzante, in cui l’artista sembra ritagliarsi una speciale autorità dove i suoi lavori sono, se non letti, almeno percepiti.
Ma parlare della prima personale di Claudia Comte in Italia senza accennare al suo dualismo sarebbe impossibile: nata in un piccolo paese svizzero, studia a Losanna e si trasferisce poi a Berlino, dove vive oggi. Città e natura, l’urbano che si confronta e gioca con il rurale. Questa danza mondi apparentemente in contrasto ha un ruolo di primo piano anche nel suo lavoro come artista contemporanea, dove un approccio metodico e sistematico si lega a un rigido schema di pitture murali composte da linee che vanno a creare, con la ripetizione di un elemento bidimensionale, uno spazio tridimensionale che si arricchisce di ironia e irriverenza, giocando e spezzando la solenne atmosfera del minimalismo. Minimalismo sì, ma reinterpretato in una ricerca di nuovi significati.
All’interno della mostra La Ligne Claire, l’artista, che inizia realizzare i suoi interventi architettonici nel 2011 ispirandosi al pavimento della Basilica di San Pietro, applica semplici linee alle colonne classiche dell’istituto. Ma questa sua caratteristica di riduzione e semplificazione pervade tutte le sue opere, dai wall painting alle sculture, come un fil rouge che permette all’osservatore di orientarsi temporalmente e spazialmente.

È possibile visitare la mostra La Ligne Claire a cura di Samuel Leuenberger presso il BASEMENT ROMA dal 29 settembre al 30 novembre 2017.

di Martina Bruna, i-D

Foto da Instagram

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