LILIANA GILEA

PORTA IL TUO VISO VERSO IL SOLE E LE OMBRE CADRANNO DIETRO DI TE

«La natura umana è così inesplicabile, ciò che divide il bene dal male è un filo talmente sottile, talmente invisibile. Non dissi nulla e pensai che, a volte, quel filo si spezza tra le tue mani mischiando il bene e il male in un mistero che ti smarrisce. In quel mistero, non osi più giudicare un uomo» (“Oriana Fallaci”).
Il bene e il male, il giorno e la notte, il chiaro e lo scuro, l’ordine e il disordine, la legge e l’anarchia, la coscienza e l’indifferenza…l’arte di Liliana Gilea nasce proprio nel confine tra gli opposti e tra la loro eterna lotta.
Come la pittrice ci illustra nell’opera programmatica “Tra ordine e caos”, due universi si fronteggiano: la pacifica e chiara pacatezza del colore, nelle sue mille sfumature dal giallo all’azzurro ed il cupo disordine caotico dell’oscurità.
La pittrice prende coscienza della inevitabile presenza simultanea dello yin e dello yang. Ogni uomo non è completamente bianco o completamente nero, ma il suo essere è ricco di sfumature.
Eppure l’uomo è attratto e affascinato dal “lato oscuro”, tanto da immergervisi dentro, restandone prigioniero, “CAPTIVUS”.
L’artista, allora, assume un ruolo fondamentale nel mondo e nell’esistenza. La sua missione è un cammino su più piani.
Il primo livello consiste nel denunciare e mostrare le conseguenze negative della scelta del male e dell’oscurità. Liliana riflette, perciò, sul contesto storico-sociale del nostro tempo, dove conflitti, corruzione e indifferenza stanno spegnendo il lume della coscienza e della ragione. Lupi e corvi si aggirano per il mondo, vivendo ormai in simbiosi anche nei dipinti dell’autrice.
Il secondo livello è creato con una finezza intellettuale, che diviene una strategia artistica e stilistica. Mostrare l’oscuro, dare una forma allo yin e porlo vicino alla contrapposta forma dello yang, avrà l’effetto di mettere in risalto la bellezza dell’ordine, del bene, del finito, della purezza.
Il terzo livello è la missione definitiva: «Il compito attuale dell’arte è di introdurre caos nell’ordine» (Theodor Adorno). Un compito arduo che corrisponde al far rientrare il genio nella lampada, a rinchiudere la notte in una bottiglia. Quest’atto è propedeutico al fine estremo, il TELOS, dell’arte: ricomporre la frattura, eliminare il confine, perché Caos e Ordine siano pacificamente un tutt’uno.
Liliana attinge alla tradizione classica rielaborando il mito di Prometeo (Colui che riflette prima). Come l’eroe greco, l’artista è colei che pensa prima degli altri e si schiera, a proprio rischio, contro gli dei, inoltrandosi fin dentro le viscere del Vulcano per rubare la scintilla che può ridonare fuoco e luce all’umanità. Il sogno, l’anelito della pittrice è la PAX! Rifacendosi all’Apocalisse, in un altro magnifico dipinto, Liliana ci propone una donna (Madonna) in volo che uccide il drago col solo sguardo.
Questo è il messaggio di Pace e Speranza della sua pittura. Con un semplice sguardo, con il solo contemplare, l’arte può annientare il male, purificare l’osservatore/lettore da ciò che genera morte ed indurlo a scegliere la luce e la vita:
«Porta il tuo viso verso il sole e le ombre cadranno dietro di te» (Proverbio maori).

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