Intervista d’Autore – Mauro Inserra

Da dove nasce l’intenzione di pubblicare una sua personale raccolta di testi? Nasce dal caso. Sono stato contattato dalla Dantebus perché scrivevo poesie sul mio indirizzo Facebook. Ho avuto una discreta fortuna.

Come ha scelto il titolo dell’opera e perché? Il titolo dell’opera si riferiva a una mia esperienza d’amore, ormai lontana nel tempo.

Ritiene che l’immagine della copertina rispecchi il contenuto e l’intento del suo libro? Sì, perché il volo rappresentato richiama la voglia di verità e di scoperta.

In che modo ha selezionato i testi da pubblicare? Sono testi scritti con l’intenzione di far parte di un’unica pubblicazione oppure li ha selezioni successivamente tra tutta la sua produzione letteraria? Ho scelto i testi in base alla loro bellezza. Li ho selezionati tra tutta la produzione letteraria.

Qual è il messaggio che desidera lanciare ai lettori tramite il suo libro? Di vivere la propria vita con intensità e fino in fondo, di non arrendersi alle avversità.

Quali sono i suoi punti di riferimento letterari? Quali autori l’hanno più influenzata a livello stilistico e perché? Nessuno in particolare modo. Un po’ i poeti maledetti francesi, Keats, Quasimodo, Dylan
Thomas.

Quanto e in che modo la sua vita privata, gli studi intrapresi e il suo lavoro influenzano la sua scrittura? Può farci un esempio citando uno dei testi in cui emerge questo aspetto? La vita influenza certamente la mia produzione poetica. Un esempio è il testo “Ragazza” che rispecchia il mio approccio alla vita.

Riesce ad immaginare la sua vita senza la scrittura? Ultimamente no.

I termini che sceglie di utilizzare nelle sue poesie sono ricercati e studiati oppure sono frutto dell’ispirazione del momento? Più che altro sono frutto dell’ispirazione del momento.

Quale tra le poesie della raccolta sente più cara o rispecchia maggiormente il suo sé poetico e perché? “Canto d’amore” è un testo che più di altri delinea il mio fare poetico.

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