GIUSEPPE CITRO

LA POESIA DELLA SPERANZA PER RITROVARE LA PROPRIA IDEA DI AMORE E LIBERTÀ

Nell’ars di Giuseppe Citro, la poesia ha un ruolo fondamentale: mantenere viva la speranza! Nel componimento programmatico, con evidenti riferimenti a Platone, “LA SPERANZA ABITA ANCORA QUI”, l’autore canta di un’IDEA DI VIVERE, personale per ogni uomo ed immortale. Essa è nata nella mente e nel cuore. Col tempo, però, essa tende a nascondersi e ad essere messa da parte. Compito e missione del poeta, secondo Giuseppe, è ritrovarla, metterla in risalto e fare si che ogni lettore possa vedere la propria, amarla e tramite essa cambiare la propria vita: “Esiste un luogo dove il sole non tramonta mai/e lì vive un’idea, la mia idea di esistere…/mi è sfuggita tra le mani,/come l’esplosione di un lampo nel buio nero del nulla/che lascia smarriti dopo un grande stupore./Certi giorni passeggio tra i corridoi della mia mente,/spero di trovare quel binario che mi conduca/oltre il limite dei miei occhi rassegnati ad un limite,/a fine corsa forse la mia idea mi riapparirà /ancora più luminosa di quando nacque./È una buona idea, è una grande idea, /diciamo che è solo la mia idea,/avvolta nell’amore e nella libertà…/tutti ne hanno una speciale,/spesso nascosta in qualche angolo del giorno,/nelle pieghe del nostro vivere ritmicamente una monotonia/che spegne il nostro coraggio di osare…” (“LA SPERANZA ABITA ANCORA QUI”). Dunque Giuseppe insegue la sua IDEA. Di essa ne ha conosciuto i fondamenti: l’Amore e la Libertà. Per ritrovarla, allora, il poeta si mette in viaggio, prende il sentiero che porta all’Amore, come un pellegrino con unico bagaglio la bisaccia della poesia. È un percorso impervio: “Sto camminando su di un sentiero ripido/salendo verso un sole ancora freddo e nascosto da cime di monti lontani/Una leggera nebbia avvolge silenziosamente le cose/incluso il mio cuore, e sento un po’ di freddo dentro i miei pensieri” (“IN VIAGGIO VERSO L’AMORE”). Quale strada sarà quella giusta? E soprattutto in quale tempo? “Ho molte energie da spendere e tanta voglia di correre forte/Ma avverto la mancanza di una direzione certa, un porto sicuro dove arrivare,/il luogo magico dove buttare l’ancora per fermare il correre del tempo,/la baia dove potersi specchiare e respirare con serenità…” (“IN VIAGGIO VERSO L’AMORE”). Eppure nel momento in cui le forze sembrano venir meno e l’autore procede con la sola forza della speranza…ecco che compare LEI! La sua visione, anche se ancora da lontano, cambia e stravolge tutto: “Il respiro inizia a farsi affannoso/ed il mio cuore inizia a scandire i suoi battiti in sincrono con i miei piedi./Le sue contrazioni pompano dentro di me la voglia di scoprire, di esplorare e di trovare. /Sei apparsa in un istante sulla mia strada/proprio di fronte ai mie occhi,/come una scoperta meravigliosa dopo un solo battito di ciglia./All’improvviso l’orizzonte si è aperto in una visione mozzafiato,/faccio fatica a frenare lo sguardo” (“IN VIAGGIO VERSO L’AMORE”). LEI è L’AMORE. Fine e meta della vita, anima della Poesia, cuore dell’Idea. Come in una liturgia mistica, Giuseppe le si consacra, i versi che ricama sono “promesse matrimoniali eterne”, di un tale splendore, che ogni sposa vorrebbe sentirli pronunciare dal proprio sposo: “Ho capito subito tutto, in un solo istante./Che il mio cuore si sincronizzerà col tuo,/che respireremo la stessa aria, piangeremo le stesse lacrime,/fonderemo insieme i nostri sorrisi…/Abbracciati fortissimo oltre tutto quello che ci pioverà addosso,/senza mai perderci nemmeno per un secondo./Ogni avversità si sbriciolerà in mille pezzi…/Mi ritroverai ad ogni risveglio, anche dentro un cielo carico di nuvole nere./Mi vedrai in ogni sera in cui, coricandoti nel letto, /sentirai il dolore e la delusione in ogni giuntura del tuo corpo./Mi troverai in ogni riflesso di tutto quello che ti luccica intorno…/Voleremo insieme silenziosamente/specchiandoci sopra un mare immobile e azzurrissimo/La brezza fresca raffredderà il sudore delle nostre fatiche/Mentre i nostri sguardi si ritroveranno sempre più complici e giocosi./Cammineremo rumorosamente in un torrente di persone che girano intorno a noi/che parlano e urlano per coprire le nostre voci,/ma niente e nessuno riuscirà a disorientarci e confonderci,/Nei momenti freddi e bui dei dubbi e timori,/accenderò sufficiente luce nel tuo cuore per aiutarti a rivedere lontano,/riscalderò la tua speranza facendola di nuovo ardere con maggiore intensità…/Se in qualche momento un dolore più forte del normale ti spezzerà il cuore,/saprò raccoglierne i pezzi e rimetterli insieme…/Sarai la partenza e l’arrivo del mio essere…/Guarderò il mondo usando i tuoi occhi/perché mi daranno una migliore comprensione delle cose./Visiterò luoghi magici, perché tu colori le cose di emozioni…/Forse ci sono abissi che nemmeno le ali dell’amore possono superare/Ma io vorrò sempre provare a farlo insieme a te, perché anche cadere insieme mi piacerà con te./Ti dirò: stringimi la mano, rialziamoci e camminiamo ancora verso molti tramonti/certi che l’alba di un nuovo giorno ci sorprenderà ancora insieme.” (“VIAGGIO VERSO L’AMORE”). Vengono in mente le parole dell’autore del PICCOLO PRINCIPE: “Amore non è guardarci l’un l’altro, ma guardare insieme nella stessa direzione” (Antoine de Saint-Exupéry). Non più IO o TU ma per sempre NOI. Due in uno. L’energia e la forza di quest’Amore fa girare non solo la sfera personale, ma il mondo intero: “È l’amore tra due persone che soffia forte sul mondo/e sul suo girare su se stesso come qualcuno che ha perso la strada” (“LE RISORSE DELL’AMORE”). Ora che ha trovato la sua linfa vitale dell’IDEA, Giuseppe completa la ricerca e trova anche l’altro elemento che la caratterizza: LA LIBERTÀ. L’Amore ci rende liberi! Liberi dai limiti temporali e spaziali: “Questo amore è fuori dallo spazio-tempo conosciuto/perché si possa assaporare tutto” (“IL SILENZIO DELL’AMORE”). Liberi dal pessimismo e dall’infelicità e dai cinque spettri (come li chiama Giuseppe) della paura, del dubbio, del dolore, della delusione e della solitudine: “Scruto svogliatamente l’orizzonte con sguardo inespressivo./Vedo mille dei miei pensieri volteggiare nel blu del cielo/ed allontanarsi senza darmi risposte/Vedo turbinio di sogni infranti dispersi ovunque dal vento e dissolversi./E piovono le mie lacrime scivolate giù dagli occhi in assoluto silenzio/E’ La mia vita che fugge inseguita da una grande mano spettrale/Ognuna delle sue dita rappresenta una minaccia alla felicità:/paura, dubbio, dolore, delusione e solitudine…/Ma chiudendo gli occhi vedo un orizzonte diverso, che mi porta in un luogo segreto./Nessun nemico riesce a penetrare qui./Tutto è luminoso come un mare di cristallo dove il sole si diverte a volteggiare…/L’aria è leggera e si respira una verità insperata…/Capisco che questo luogo che odora di serenità mi è familiare:/è il tuo cuore, si nel più profondo del tuo cuore esiste questo posto meraviglioso…/Lo stringo a me con tutte le mie forze per non farlo fuggire mai./La mia vita ha smesso di fuggire verso un orizzonte diverso dal tuo./Ora camminiamo insieme sotto i riflettori della nostra felicità./Anche le mie speranze mi abbandonano, non mi servono più:/tutto è certezza con te e in te” ” (“L’OTTIMISMO DELL’AMORE”). Il lettore che si avvicinerà a questi versi, seguirà il poeta nel suo viaggio alla ricerca della propria IDEA, d’AMORE e di LIBERTÀ. È un percorso umano e spirituale che porta alla Eternità, all’Essenziale, all’Universale. Chi giungerà come Giuseppe alla meta, non solo vincerà la Morte e il Buio, ma sconfiggerà il male, perché l’AMORE è più forte di esso…ed il poeta eroe lotterà sempre per LEI/LUI: “Vorrei poterti dire che la maggioranza delle persone esiste,/ma nel loro vorticoso essere ognuno distrugge,/sì, distrugge ogni cosa nel raggio di un pensiero./Ho visto evaporare il profumo di un fiore,/ho visto soffocare lentamente il canto di un usignolo,/ho visto sporcare l’acqua cristallina e trasparente di una sorgente,/ed anche un tramonto scendere stanco e rassegnato…/Ma non disperare, io lotterò ogni attimo per salvarti,/saprò far vibrare di nuovo i nostri cuori verso fremiti di amore…/Camminiamo in equilibrio tra le corde del male, /e raccogliamo tutte le chiavi giuste per uscire dal dolore…/L’amore è come un attimo fuggente, non è facile seguirne la scia,/tuttavia non siamo così fragili e indifesi come ci vogliono far credere,/noi in questo attimo eterno di abbracci e sospiri vogliamo sederci in prima in fila,/godendoci un meraviglioso ed inaspettato spettacolo come solo la vita sa regalare…/Usciamo correndo dal tunnel di distruzione dove il mondo /vuole tenerci prigionieri, noi siamo pronti a ricostruire la strada del ritorno/verso le estati del cuore, calde e avvolgenti come i nostri abbracci./Vicino ad ogni pensiero d’amore c’è sempre una luce più forte/di qualunque odio randagio” (“UN AMORE CHE SFUGGE AL MALE”).

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