Antonio Tanelli

DALL’AMOR PROFANO ALL’AMOR SACRO

L’opera del poeta Antonio Tanelli è incentrata su un tema fondamentale: la ricerca dell’amore. Cercato da sempre dall’uomo in ogni tempo; argomento affrontato, in modo quasi ossessivo, da filosofi, poeti e artisti. Il viaggio del nostro autore è multiforme, poiché espresso sia con l’arte del classicismo, sia con poesia alternativa e sperimentale. Un alternarsi evidente di angeli e demoni. Situazioni auliche dove la donna/amore è vicina alla Beatrice dantesca e altre in cui ha le sembianze di una strega (“Diavolessa”). Ebbene, per capire la dicotomia di percorso, ma soprattutto per interpretarlo con un aspetto unitario e comprenderne l’intento, anche se parliamo di un poeta, bisogna fare riferimento a un famoso quadro e alla sua ermeneutica. D’altronde Antonio è talmente abile, che non ha creato solo versi, ma leggendoli ci figuriamo in mente non solo immagini ma veri e propri dipinti. L’opera a cui riferirsi è il celeberrimo “Amor Sacro e Amor Profano” di Tiziano. In mostra in esso ci sono due donne, una vestita e una nuda, con al centro Cupido che attinge da una vasca. Moltissime interpretazioni si sono susseguite su questo misterioso e affascinate quadro; tuttavia per servircene allo scopo di utilizzare la stessa decodificazione per le dicotomie delle poesie di Tanelli, facciamo riferimento all’ermeneutica su base filosofica di Erwin Panofsky e quella successiva di Edgar Wind. Panofsky individua nelle due donne rappresentate: due Veneri, quella celeste (nuda) e quella terrena (abbigliata), con Cupido a mescolare le acque nella fonte come simbolo del legame tra cielo e terra. Successivamente Edgar Wind, sostiene che Tiziano abbia voluto in realtà trattare di un’iniziazione all’amore in chiave allegorica con la “Pulchritudo”, cioè la Bellezza (la donna vestita), che viene condotta alla “Voluptas”, ovvero il Piacere (la donna nuda), col tramite dell’Amore. Questa chiave di lettura calza perfettamente con l’opera di Antonio, con la differenza che egli ci guida nel percorso inverso: dalla Voluptas alla Pulchritudo. L’autore sia ci descrive l’Eros terreno e quello celeste, sia mostrando la sua esperienza ci inizia all’Amore. Partiamo allora dalla frase programmatica, il poeta CERCA L’AMORE: “Non ho pace per te,/che sfuggi dalle mie mani…/Le mie braccia,/sono pale che macinano aria…” (“La ruota del mulino”). Altro che Don Chisciotte contro i mulini a vento, qui Antonio, nell’inseguire spasmodicamente l’Eros, è proprio lui il mulino a vento! A parole non si può esprimere il concetto: “Sai, nemmeno so dirti/perché nasce il sole/come potrei promulgare l’editto/di come nasce l’amore?” (“Come nasce una amore”). Per conoscere e raggiungere l’Eros dobbiamo vivere il cammino e l’esperienza col poeta. Si parte dalla Voluptas, il Piacere, l’Innamoramento, l’Amor Profano, per arrivare alla Pulchritudo, la Bellezza, L’Amore Sacro. Seguiamo allora prima i viaggi dell’autore nell’Amor Profano: “Andando controvento/nemmeno t’amo e già ti penso” (“Nemmeno t’amo e già ti penso”), “Dammi la mano ti prego/portami via…/Fammi rinascere/trepidante…” (“Il gelso bianco”). Questo tipo di Voluptas, non basta mai, è quello che il Piacere o un nuovo Innamoramento placano, ma l’uomo appena ne viene privato si strugge: “Un giorno dopo l’altro/assiduamente stringerla/riempiendola di attenzioni …/E il battesimo del fuoco/porta il suo nome,/con una rosa rossa tenuta in bocca” (“Corteggiarla”). Il fuoco che ne divampa è passione e purificazione: “Resistono pagine incendiate d’emozioni/che come torce umane divampano ricalcando le orme dei tuoi stessi passi…” (“Il Fuoco Dei Poeti”). Dopo questa depurazione e redenzione, è finalmente l’ora di passare e giungere all’Amor Sacro, quella Bellezza che sazia definitivamente: “Un eroico amore/che fin dagli albori dell’umanità,/sfida l’eternità nel piroclastico duello con l’universo…” (“In Fondo Al Mio Cuore”). Uomini e i lettori possono percorrere la medesima via, hanno dentro la stessa potenzialità per riuscirci: “In fondo al mio cuore…/un piccolo lago addormentato/che se destato,/ha creature mitologiche da svelare…” (“In Fondo Al Mio Cuore”). Partendo dall’Innamoramento e dal Piacere che non bastano mai, guidati dai versi di Antonio, possiamo giungere alla Bellezza e al Bene eterno. Dall’Amor Profano all’Amor Sacro.

Premi invio per cercare o ESC per uscire