ANTONIETTA PIREDDA

IL VOLTO È LO SPECCHIO DELLA MENTE E GLI OCCHI SENZA PARLARE CONFESSANO I SEGRETI DEL CUORE

«Il volto umano non mente mai: è l’unica cartina che segna tutti i territori in cui abbiamo vissuto» (Luis Sepulveda). L’autrice Antonietta Piredda, facendo sua la frase di Sepulveda, fonda la sua arte sul volto umano. Antonietta, artista eclettica, possiede due doni meravigliosi: l’occhio poetico e la sensibilità. Grazie ad essi l’autrice riesce a cogliere nel viso l’intero essere di una persona, estrapolandone l’essenza e fermandone per sempre nella sua opera: l’espressione, il carattere, il sentimento, l’anima. Come nel procedimento di estrazione degli oli essenziali, Antonietta riesce nell’impresa di chiudere l’universo umano in una scatola e di offrirlo in dono al lettore. «Il viso è la sola parte del corpo ad essere esposta tutta nuda al primo venuto» (Gisèle Freund). Ecco che, allora, l’osservatore si trova di fronte ad un percorso affascinante, da intraprendere in maniera contemplativa, meditativa. Ogni volto, infatti, racchiude in sé quella scintilla di eterno che gli occhi dell’artista hanno visto e colto; ogni persona raffigurata è una storia particolare, suggellata nell’universale. Un posto di rilievo in quest’avventura artistica è riservato alla famiglia. Quell’aura magica e luminosa che Antonietta ci mostra nel singolo, qui si espande all’infinito tramite più anime: padri, madri, figli, fratelli, sorelle, nonni, zii, nipoti… (“Family”, “Fratelli”, “Sposi”, “Padre e figlia”, “Sorelline”). Una nota a parte meritano le dolci, delicate e sorprendenti intense opere dedicate ai “nonni”, che suscitano in chi osserva l’idea delle radici, del fondamento, L’osservatore pensa immediatamente “Quante ne hanno vissute? Quante ne hanno passate? Quanta sapienza e memoria portano con sé?” (“Nonno e nipote”, “Nonni materni”, “Nonni paterni”). Antonietta utilizzando svariate tecniche si supera, infatti, nel rappresentare opere che sono “vive”. Esse non si muovono soltanto nel presente, ma sono state intrise dall’artista di quella magia che permette di volare nel passato e nel futuro senza confini spaziali o temporali. «I volti ingannano raramente. Si ha l’anima del proprio volto e il volto della propria anima» (Paul Brulat). Un altro elemento spicca nell’arte di Antonietta: la terra. L’evidente legame, passione ed amore per la sua “Sardegna” sprizza da ogni poro. Dignità, tradizione, terra, mare, vento, profumi, sapori e storie sono lì, in ogni ruga di Zia Quanna col vestito tradizionale (“Zia Quanna”), e di di Ziu Billia (“Ziu Billia”). A questo filone pittorico si possono ricondurre anche le opere che non rappresentato volti come “Vendemmia”, “Tempesta su olio”, “Vetrata con cavalli”. «La Sardegna è fuori dal tempo e dalla storia» (David Herbert Lawrence). Il lettore/osservatore che si avvicina a quest’arte vivrà, dunque, un’esperienza unica: viso a viso, occhi negli occhi, Antonietta lo guiderà verso l’Amore… che è un incontro di cuori e di anime! «Il volto è lo specchio della mente e gli occhi senza parlare confessano i segreti del cuore» (San Girolamo).

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