ANTONIO ESPOSITO

UN AMORE DA FAVOLA…PER SEMPRE

L’ars poetica di Antonio Esposito si fonda sul più nobile dei sentimenti: l’AMORE. L’autore, pur vestendone egregiamente i panni, è più di un poeta! È un cavaliere, un conte, un nobiluomo, un principe che dipinge splendidi versi per l’amata! Collocandosi, dunque, nella scuola dei poeti amorosi provenzali e del Dolce Stilnovo, Antonio tesse una silloge che ci riporta a linguaggio e all’onore dei cavalieri medievali e alla figura del principe delle favole. E allora eccola è lei la donna, la principessa, che apre il cuore del poeta e genera la fonte della poesia: “Come il sole fa nascere una rosa sciogliendo la neve,/così il tuo amore scioglie le catene liberando il mio cuore…/brilli nel mio cuore/più di una stella o di un tesoro/sei più preziosa dell’oro/sei semplicemente tu…Sissi,/Vuoi che io sia il tuo principe/vuoi che ti prenda e ti porti via/in un mondo di amore e sincerità…/O mia principessa Sissi/il tuo nome mi fa impazzire/è migliore di quello di una dea/perché tu sei più di una dea/tu sei l’amore” (“SISSI”). Il poeta dona ai versi la forma delle favole e li riempie del colore dei sogni: “Sempre più su/sopra le nuvole/IO e TE…/mi sento libero di volare in paradiso/a contatto con il tuo viso/siamo noi,/semplicemente noi…/un raggio di sole illumina il cielo/quando sto con te, solo con te/perché tu sei speciale/magica e sensazionale/è come se piovesse luce/dai tuoi occhi” (“IO e TE”). L’elevazione di un sentimento così nobile può far ardire Antonio a poetare dell’amata, come la nota che mancava per comporre e suonare una melodia celestiale: “Sei la nota che mancava/per completare questa melodia d’amore/sei la parte che mancava/per completare il mio cuore…” (“SEI LA NOTA CHE MANCAVA”). O come il libro più bello: “Apro un libro che parla di te/l’ ha creato il mio cuore…/sei come il libro più bello che abbia mai letto,/non mi fermo alla copertina/o alle immagini /ma mi infilo dentro scrutando ogni parola/mi nutro di te, non vivo senza leggere /ogni minimo dettaglio, particolare…/Ogni volta che ti leggo/mi sento me stesso/guardo fisso in un immagine/il tuo cuore e vedo il tuo amore/mi sento diverso/non mi sento più perso/perché ho trovato finalmente/la mia ragione di vita: tu” (“SEI COME IL LIBRO PIÙ BELLO CHE IO ABBIA MAI LETTO”). Gli amanti, come nel quadro di Chagall “Sulla città”, come Aladin e Jasmin nella favola col tappeto volante, volano oltre il tempo e lo spazio. Diventano Giulietta e Romeo, si tramutano in un cavaliere e una dama medioevali, incarnano il principe azzurro e la principessa delle favole. Visitano allora meravigliose “città incantate”, che fanno da sfondo e cornice a questo magnifico “sogno d’amore”. Anzitutto proprio Praga, la città dei sogni: “Praga è piena di sogni persi in altrettanti sogni. A Praga, è tutto particolare, oppure – se volete, nulla è particolare. Può accadere qualsiasi cosa”(Jorge Luis Borges). Antonio la descrive così: “Volo verso una città sconosciuta/per scoprire uno spettacolo/celato dietro il velo di magia…/i palazzi variano dal giallo/al verde, marrone, celeste/e poi sopra spunta una cupola,/oltre il ponte c’è la città reale/col castello che si pone in cima/dal parco vedi tutta la città/un paesaggio spettacolare/la bellezza del vicolo d’oro” (“PRAGA”). In seconda battuta, non può mancare Verona, la città romantica per eccellenza di Giulietta e Romeo: “Celati da maschere/giriamo in una città pittoresca,/ecco il carnevale di Verona…/girando fra le vie antiche/affacciandosi dall’Arena /fra palazzi medioevali…/con le mani unite /guardiamo insieme in alto dove Giulietta si affacciava al balcone,/io e te…/Romeo and Juliet” (“VERONA”). Siena, un’altra splendida città medioevale: “Sembra una chiocciola/le vie attorcigliate l’una sull’altra strette in curve/girate le une sulle altre/ogni strada ha un doppio fondo un segreto/quasi un retroscena che l’accompagna. E’ questo il primo e il più grande incanto di Siena:/uno spettacolo del medioevo/antica, particolare/viva e sentimentale” (“IL TESORO DI SIENA”). E infine Gubbio: “Tra i vicoli di pietra/e arcate medievali/passeggiamo/i nostri occhi guardano/uno spettacolo straordinario/case in pietra/tutto è antico,/romantico e rustico,/ardue salite per portare al punto più alto,/e lì una grande piazza/e da un muretto/guardiamo uno spettacolo/un panorama di monti, case, vicoli/la città è sotto ai nostri occhi…” (“Gubbio”). Il lettore che si avvicinerà a quest’opera, quindi, rimarrà stupito, perché si troverà di fronte a un grande AMORE. Come Romeo e Giulietta, Paolo e Francesca, Dante e Beatrice…così Antonio/poeta/cavaliere e Sissi/l’amata/principessa. Una realtà nobilitata in versi, una storia da sogno e da favola: “C’era una volta un amore che mi ha colpito al cuore…/una favola è per sempre/rimane sempre nel pensiero/nel cuore e nell’anima /rimane il pensiero di noi,/non finirà mai…” (“FAVOLA”)…per sempre!

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