ANDREA LAMORATTA

UNA POESIA SENSISTICA, SENSUALE ED EMOZIONANTE CHE CONDUCE ALL’ESTASI!

L’ars poetica di Andrea Lamoratta si fonda su una concezione basilare: il “sensismo”, nella specifica tematica del “SENSISMO AMOROSO”. Condillac, il filosofo che ispirò tale teoria, faceva derivare tutte le conoscenze umane dai sensi, considerando anche la poesia un prodotto “sensuale”, tanto da avere lo scopo di suscitare in chi legge o ascolta una sensazione piacevole, uguale a quelle provocate dalle altre sensazioni piacevoli come quelle del mangiare o del bere, che si provano nella vita pratica. Nella tradizione italiana, i grandi Giacomo Leopardi ed Ugo Foscolo sublimarono tale concezione, estendendola dalla sfera materiale anche a quella spirituale. Per Andrea la poesia deve generare SENSAZIONI, coinvolgere i sensi. In particolar modo quando si parla d’Amore. I versi che nascono da esso, poetando sulla “donna”, sono orditi per scatenare anche un piacere fisico. Dalla sfera erotica, si passa poi anche a quella profonda dell’animo umano e più elevata dell’anima e dello spirito. In seconda battuta l’opera di Andrea strizza l’occhio alla “sinestesia”: il fenomeno sensoriale-percettivo che indica una “contaminazione” dei sensi nella percezione. Concezione sublimata anche questa dai grandi poeti Rimbaud e Baudelaire. La terza battuta, molto specifica e caratterizzante per l’autore, è definibile come “EMOTIVISMO”. Dopo i sensi, i versi devono generare emozioni: pianto, riso, quiete…La poesia programmatica è indubbiamente “Apparenza della notte”, nella quale tali concezioni si materializzano proprio in Lei, la DONNA, la regina della sensualità: “Il tuo odore brilla strofinato/tra riverbero e memorie smarrite,/ci sei ma non vuoi parlare/scalpicci in bagno in frenesia/mentre indugio sul terrazzo/respiro paglie fatte a mano,/dalla finestra al terzo piano/una candela accesa mi commuove./Bella sei che il silenzio fa rumore/e può accadere di non dormire/con i tuoi occhi indefinibili/simili al traffico in autostrada” (“Apparenza della notte”). Un capolavoro di SENSISMO: 1) OLFATTO: “Il tuo odore…respiro paglie fatte a mano” 2) VISTA: “Brilla…tra riverbero…dalla finestra del terzo piano una candela accesa…i tuoi occhi” 3) TATTO: “Strofinato…paglie fatte a mano…traffico in autostrada” 4) UDITO: “Non vuoi parlare…scalpicci in bagno…il silenzio fa rumore…traffico in autostrada”. Questo tipo di approccio è valido per ogni componimento dell’autore. La poesia è in grado di generare tali SENSAZIONI sia nel lettore, sia nella memoria. La finezza di Andrea sta nel riuscire a scatenarle anche senza aggettivazioni specifiche. La “Candela accesa mi commuove” a parole richiama la vista, ma scatena e coinvolge contemporaneamente altro, poiché si sente nell’aria il profumo di essa, si coglie un silenzio, si ode una musica soave, si tasta la cera. Stessa cosa per “Gli occhi indefinibili come il traffico in autostrada”, che evocano clacson, l’odore dello smog, la visione di una fila interminabile di auto e il caldo bollente. EMOTIVISMO: PIANTO, COMMOZIONE: “Una candela accesa mi commuove”. Dunque la poesia di Andrea è sensistica, sensuale ed emozionale. Versi d’amore che fanno l’amore, dando il frutto desiderato (in maiuscolo, esaltiamo le parole sensistiche): “Il tuo corpo in APPRODO su di me/NUTRE UN CANTO D’ERBA BAGNATA,/tra UN SOLE affabile e l’ignoto/togli anche l’ultimo VESTITO./Spiaggiate sul mio corpo esiliato/le tue LABBRA simili a BALENE,/come CIGLIA tratte dagli OCCHI/quasi mistiche GOCCE DISTILLATE./RITMO di stelle allineate al suolo/mi ricordano un tempo antico/QUIETE NOTE CASCANTI nel BUIO/indicibili, complici, discrete” (“Il tuo corpo in approdo su di me”). EMOTIVISMO: QUIETE, PAX. La vocazione fisica e corporea, si volge quasi obbligatoriamente anche alla riflessione interna e spirituale. È un “dovuto”, perché evidentemente il poeta volge e vaga nel pessimismo senza l’Amore. Anzi, in lui sorge il rimpianto di non averne dato abbastanza: “Quando il vento è troppo forte /ogni rosa ha un petalo che vola via” (“Le volte che non t’ho accarezzato”). Il lettore che si avvicinerà a queste poesie, capirà che c’è molto di più: “FULMINE di PIETRA SERENA/SCHIANTA A TERRA e non mi rispondi,/mentre CORRO verso te FERMO/nel GELO, SUDATO, HO FREDDO/FIACCA NOTTE MORSA IN VOCALI/DIVARICATE IN URLI IN QUIETE,/BISBIGLIA LIETEZZA il piacere/mentre BRILLI nuda su di me” (“La donna che sai essere molto bene”). EMOTIVISMO: PIACERE. È il momento più alto e sublime della poesia – il PIACERE ESTATICO – : “Durante le estasi ci si denuda per vedere l’assoluto” (Alda Merini). Questo è il fine dell’arte di Andrea, fermare quell’apice mistico, fissarlo eternamente nel tempo fisico e spirituale e condurvi il lettore. È il passaggio con cui sublima la sua opera, facendola passare da poesia piacevole a GRANDE ARTE: “La grande arte è fatta per suscitare, creare l’estasi. Più fine la qualità di questa estasi, più fine l’arte. Solo l’arte minore si contenta del piacevole” (Ezra Pound). UNA POESIA SENSISTICA, SENSUALE ED EMOZIONANTE CHE CONDUCE ALL’ESTASI!

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