Zailla Tosi

UNA POETESSA E MADRE SPIRITUALE

La poesia di Zailla Tosi è frutto della sua intensa vita, vissuta pienamente, ricca di un amore incondizionato per tutti e tutto: “La nostra vita vissuta in pieno/deve scuotere chi ci incontra/più di un sermone domenicale./La nostra vita deve costringere/chi ci conosce/a cambiare vita” (“LA NOSTRA VITA VISSUTA”). Un contatto intenso con la sofferenza per il suo lavoro da infermiera, ma anche per le proprie vicende personali. Con semplicità e profondità, il lettore può introdurre, infatti, l’opera con la lettura della poesia per il 16° Anniversario della morte del marito: “Morì il mio sposo,d’improvviso../tornavamo da un viaggio../partimmo da casa assieme/vi tornai sola…/Nulla era più/come prima./Tutto era finito…/il vuoto../Non più a chi dire…/Non più chi ascoltare./Un giorno,/dopo tanti giorni,/realizzai/che il vento continuava/la sua corsa tra i prati/come prima/che l’acqua continuava/a scorrere verso il mare/come prima/che il sole continuava/a nascondersi tra le nubi/come prima…/Tutto continuava come prima./La vita !/Di questa vita/così com’è/ringraziai il mio Signore!” (“VITA”). Chapeau, In segno di rispetto e ammirazione per cotanti versi e per una simile spiritualità. Questa è l’opera programmatica dell’autrice perché dal dolore nasce la poesia. Essa è un “rifugio sicuro”, un viaggio spirituale verso la pace. In maniera incredibile, magica e miracolosa la poesia riesce a trasformare tutto in Amore, anche le ferite insanabili della nostra anima e del nostro corpo. Questa è la lezione di vita che apprende il lettore alla scuola di Zailla e da essa il lettore può trarre serenità. Su due fondamenta solide si ergono la vita e la poesia dell’autrice: la fede e l’amore. Ogni verso traspira il suo amore per il Cristo e la sua immensa fede in Dio. “Gesù, io voglio stare con Te./Se cammini per le nostre strade,/se Ti fermi alle porte delle nostre case,/io voglio stare con Te… /Ho fame e sete o mio Gesù,/di stare con Te./Si, sempre, ovunque/e per sempre…/io voglio stare con Te” (“IO VOGLIO STA CON TE”, Venerdì Santo 2015). La vita è un dono e il mondo va guardato con meraviglia: “Lo stupore/che è meraviglia/che è gioia e scoperta/che fa vibrare l’anima/e accelera i battiti del cuore/per commozione./Il sole, un fiore,/una parola, un sospiro liberante,/una carezza consolante,/uno sguardo d’intesa…/la visita di un amico,/un bicchiere d’acqua fresca/nella calura/di un meriggio estivo./Tutto può diventare/stupore e meraviglia…/serve solo…/un cuore puro/e gli occhi di un bambino.” (“LO STUPORE”). Versi che omaggiano contemporaneamente Madre Teresa di Calcutta e la poetica del Fanciullino di Pascoli. È un cammino verso la pace, verso la serenità. In questo viaggio, la poetessa ci assicura che non siamo soli, poiché chi ci ama sta accanto a noi, al nostro passo: “Il nostro camminar incerto/per pervie vie sconosciute…/Colui che ci ama,/non corre avanti a noi/per giungere alla meta…/rallenta anzi il Suo andare/misurando il Suo/sul nostro passo” (“LA META”). Bellissima e soave è l’identificazione “leggera” e in pace della poetessa con una piuma, che vola libera nell’aria: “Leggera volavo,/strappata a un pettirosso/appena di rosso tinta/io piccola piuma…/Passeggiavo leggera piuma/tra gli alberi/e le case della grande città./mi posai alfin su le foglie verdi/di un vaso posto a rischio/su un davanzale/e subito mi parve esser sbocciato/come vago e prematuro fiore… /il primo fiore di primavera./Improvvisa una folata di vento/mi portò lontana./Dai vetri mi seguirono curiosi/due occhi delusi di un bambino.” (“PIUMA ROSSA”). In Russia e in tutto il mondo è famosa la figura dello “Staretz”, il padre spirituale, colui che tramite il discernimento e la propria esperienza può indicare il cammino e soprattutto stare vicino all’allievo. Ebbene nel caso di Zailla Tosi non è sufficiente la definizione di “poetessa”, ma appunto la possiamo definire una “madre spirituale”. Attraverso i suoi versi il lettore può intraprendere e conoscere la via della serenità interiore, la stessa che lei ha trovato e che cerca di donare agli altri, viaggiando insieme verso la meta.

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