TIZIANA BRIZZI

CARPE DIEM – COGLI IL KAIROS

L’opera dell’artista Tiziana Brizzi, si fonda su di un concetto già caro all’arte e alla cultura classica: CARPE DIEM, cogli l’attimo! Più precisamente e specificatamente: cogli la Bellezza quando ti giunge in dono. Tiziana, allora, macchinetta in spalla, non si lascia sfuggire quelle istantanee che la vita interiore e il mondo esteriore le regalano. Ogni sua foto cerca di cogliere “L’attimo fuggente” o come canta Baglioni: “Quell’attimo di eterno che non c’è”. Tutto ciò è tangibile, già alla prima visione di ogni sua foto. Ad esempio in “VOLTO DI DONNA” e “SCORCIO SULLE ALPI APUANE” l’attimo della bellezza è colto, quindi reso eterno dalla fotografia, nel volto umano e in un paesaggio naturale montano. Tuttavia, per meglio capire la chiave di lettura dell’opera, la filosofia spirituale, lo scopo e il messaggio che la anima, è necessario utilizzare quel concetto greco, simile al CARPE DIEM latino ma più profondo, denominato KAIROS: traducibile “momento giusto o opportuno” o “momento supremo”. Gli antichi greci utilizzavano quattro termini per indicare “il tempo”: la parola CHRONOS che si riferisce al tempo cronologico e sequenziale; la parola AION che indica l’anno; la parola ENIAUTOS che indica il tempo eterno; e infine KAIROS, che significa “un tempo nel mezzo”, un momento di un periodo di tempo indeterminato nel quale “qualcosa” di speciale accade. Molto importante è il soggetto, l’uomo/donna che la utilizzano, perché essa definisce la cosa. Dunque è chi vive quell’attimo temporale a delinearne l’essere tramite il termine utilizzato. La stesso accade nell’arte di Tiziana: l’artista definendo un momento “speciale” definisce l’essere “speciale” di esso. Il termine KAIROS ha insita una natura qualitativa e le stesse definizioni si possono applicare alle foto dell’artista: tempo di qualità, tempo di bellezza, momento giusto, opportuno, supremo. L’OCCHIO POETICO non è dote di tutti e Tiziana ne è una rara portatrice, unica come l’apripista che porta la bandiera della propria nazione a un’olimpiade, una bellezza sventolata con maestria, dignità e fierezza (“FIEREZZA LEONINA”). È per questo che ad ogni sua immagine si può associare il verso di un poeta. In “AMORE DI MAMMA”, una minuscola mano si sovrappone a quella più grande della mamma e sembra sentire la voce del sommo Dante: “Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini.” Nella “CALMA DEL BRUGIANO”, il sole che tramonta nell’acqua quieta, dona pace e ricorda i versi di Battiato: “E il mio maestro mi insegnò com’è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire”. In “PAESAGGI ANTICHI”, una coppia cammina lontano in un antico borgo, si potrebbe citare GROSSMAN: “Perché a volte, nei momenti più impensati, per strada, puoi sentire l’anima lacerarsi, catturata dalla storia di qualcuno che ti è appena passato accanto”. Ancora in “IL RE BIANCO” e “GIARDINO SEGRETO” potremmo scrivere MIUR: “In ogni passeggiata nella natura l’uomo riceve molto di più di ciò che cerca”. La facilità di applicazioni letterarie alle immagini di Tiziana è data, come detto, dalla sua “Visione artistica” che è certamente collegata a una immensa sensibilità e ad una profonda cultura. L’osservatore/lettore è invitato dolcemente a visitare, allora, questa galleria. La visione di ciò che lo attende è data dalla foto programmatica “PORTA SULL’INFINITO”, dove un arco floreale disegna una porta sul mare, sfumato da mille colori e finemente disegnato e contornato dagli scogli. Chi osserverà sentirà l’essere “speciale” ed anch’egli potrà esserlo, nell’attimo delle immagini di Tiziana che ha saputo cogliere il KAIROS e renderlo vivo per sempre.

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