Lisetta Capozzi

DIARIO IN VERSI ORDINARIO DI UNA DONNA STRAORDINARIA

La letteratura mondiale è piena di diari in prosa o in versi. Storie di vite dolorose in situazioni o periodi storici straordinariamente estremi, nobilitati dalla semplicità e quotidianità di un diario. “Diario di Anna Frank” e gli orrori del nazismo, “Diario di Nina” e gli orrori del regime sovietico, gli scritti di “Johann Heuchel” e la difficoltà della fibrosi cistica, “Alice: i giorni della droga” sul tema del titolo. Nelle opere citate sono le situazioni “eccezionali” a facilitare il prodigio delle opere; Lisetta Capozzi, invece, riesce nella difficile impresa opposta: rendere il suo ordinario”straordinario”. Pur non vivendo in contesti storici o di vita “inconsuetamente” terribili, la quotidianità vissuta con gioia e stupore, l’arte di meravigliarsi per le piccole cose e di apprezzare anche i minimi particolari, nobilitano la semplicità. Un “Diario in versi” idealmente inserito tra i confini del verismo di Verga e del “Fantastico mondo di Amélie”. Ogni opera poetica è un piccolo quadro, una istantanea colorata di Lisetta, abilissima in questo, grazie alla sua ecletticità che la vede anche eccellente pittrice, ricamatrice e creatrice di gioielli. Una instancabile lavoratrice, con formazione alle Belle Arti, che vive nella periferia di Ferrara col papà, una amante della vita. Viene in mente la canzone dedicata a S. Francesco: “Ogni uomo semplice porta in cuore un sogno, con amore ed umiltà saprà costruirlo” (Canzone di S. Damiano, C. Baglioni). L’autrice ci dona un bellissimo messaggio: la società è troppo complicata, alla ricerca di chissà che cosa ha perso di vista ciò che conta: “Di questo mondo cieco, confuso e pieno di/contraddizioni, con l’aumento dei problemi./Dall’altra con scoperte nelle varie branche delle scienze, con studio e soluzione di molti problemi./Siamo obesi..”(“MONDO”). L’uomo vero non può esimersi dal; “CREDERE NELL’AMORE E NEI VERI VALORI, QUELLI FONDAMENTALI CHE PORTANO AL DOMANI” (S. VALENTINO 2019). Per riuscire in ciò, bisogna imparare ad apprezzare ciò che si ha, renderlo unico e amarlo. E allora anche un semplice menù può diventare arte ed essere elevato: “PETTO D’ANATRA AGLI AGRUMI./FUNGHI FARCITI/INSALATA DI RADICCHIO CON LE NOCI/TORTA DI CUORI DI CIOCCOLATO/REALIZZATA CON LO STAMPO” (Menù di S. VALENTINO 2019). Importantissimo è trovare uno spazio per la creatività e per fare del bene: “Eppure ho trovato il tempo, con qualche notte insonne, di realizzare all’uncinetto, borse di varie misure, collane, orecchini, anelli, andranno in offerta di beneficenza”(LAVORI FEMMINILI 2018-2019). Dolcissimo l’amore dell’autrice per la natura: “Non ne tengo molte per spazio scarso/ Sono 6 in tutto./Uno Spathifollium…/3 paoline…/una bella piccola verde../l’orchidea…” (LE POCHE PIANTE DI CASA). Delizioso il quadretto naif che ci regala di Giulio: “In senso di cortesia e amicizia ogni tanto a Giulio offro un caffè …/lui ricambia e mi regala una banana e una Melinda red per la merenda” (NOVITÀ). In queste opere troviamo un miracolo, una piccola e dolce “trasfigurazione”. Il roveto ardente che parla a Mosè nell’Esodo arde ma non si consuma, così come sul monte Tabor il volto di Cristo si illumina d’immenso. Eppure il roveto e il corpo sono quelli reali, materiali e veri, di un arbusto e di un uomo. Lisetta con il suo nobilitare e apprezzare le cose semplici e quotidiane, rende la realtà “trasfigurata” e grazie all’amore la inonda di luce. Un messaggio e un esempio per tutti. Diario in versi ordinario di una donna straordinaria.

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