Tersilla Federici

Accogliere le ombre

Le poesie di Tersilla Federici ci insegnano ad abbracciare le nostre ombre, le nostre ferite, i nostri dolori. L’autrice sa che ignorarli non serve, che a volte annegare in essi può servire ad elaborarli, a dargli corpo e voce così come mediante l’arte poetica che canta “con voce imbevuta di silenzio il dolore e la vita”. Puoi farti “coriandolo” di luce colorata e anelare a toccare il cielo ma puoi farlo solo consapevole del fatto che quei frammenti colorati di luce rifletteranno sempre anche quei dolori, come pezzi di un puzzle più grosso che compongono la vita, la tua storia unica e personale per quella che è realmente. Nella sua specificità, nella sua sofferenza è la tua vita, la tua anima, la tua essenza. Depurare la propria biografia di una parte di essa, seppur dolorosa, è una violenza altrettanto forte a quel dolore: è negazione si sé. È importante saper trasformare ogni energia, anche e soprattutto quella dolorosa, ed incanalarne la potenza emotiva in qualcosa di creativo e di “sorgivo”, rigenerante: come la poesia o la musica libera ed incantata dei flauti peruviani. Federici dà voce a questa interiorità, vuole conoscerne curiosa ogni battito, qualunque esso sia, qualunque contenuto esso veicoli in sé lo affronterà per sentirsi realmente connessa con la vita e poter bere libera alla sua sorgente nutrendosi del nettare etereo e divino. In questo modo sarà appagata, senza paura, senza rimpianti potrà dirsi profondamente aderente alla sua essenza più profonda.
Federici ci esorta a non avere paura, a non soffocare i nostri dolori, a non depotenziarli al punto da non “avere più voce” e disconoscerli come tasselli reali della nostra trama interiore: “Accetta! e sarai libero”, sembra dirci l’autrice. La tristezza può farsi felicità, una felicità dai tratti melanconici ma adulti e non illusori: “Gli azzurri più teneri e più dolci sono nascosti dietro la gran voglia di piangere di nuvole grigie”. Solo guardando le proprie lacrime scorrere sarà possibile accogliere l’agognato conforto.

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