Edoardo Santi

Guarda i tuoi passi

Cosa vuol dire essere realmente se stessi, aderire al proprio io più profondo senza tradirsi mai, e stare nel mondo incarnando, anima e corpo, questa coincidenza rispettosa con sé? Vuol dire coraggio, una solidità del sé che può fronteggiare il mondo senza frammentarsi al suo rispondere astioso, vuol dire poter accennare consenso o dissenso fieri e sicuri, responsabili, e reiterare le proprie volontà più volte fino a che “nulla avrai replicato se non il tuo respiro dolce”. Amarsi prima di tutto, essere consapevoli della propria forza, di ciò che si è stati in grado di costruire permette una vera ed autentica conversione al mondo, senza perire ad esso, un’armonica integrazione che aprirà le porte a luoghi unici e meravigliosi che possono attualizzarsi, ora, da chimeriche potenzialità racchiuse solo nei sogni. Ciò vuol dire saper compromettersi con i limiti che l’altro da sé inevitabilmente ci pone; limiti con cui impattare senza rimanere intrappolati. Avere il coraggio di guardarsi per come si è e di assecondare le proprie istanze più intime senza avere paura, guardando ai propri passi come ad una stella cometa che è monito di ciò che si sta cercando: se stessi. I versi di Edoardo Santi oscillano tra una melanconica e disincantata contemplazione rassegnata del mondo, della sua miseria umana che si nutre di sangue, inerme dinanzi una Natura matrigna e inesorabile di Leopardiana memoria; e un istinto volitivo forte di rinascita e di reazione attiva e dinamica a tali istanze. Si sente vibrare tra i suoi versi questo conflitto interiore che brucia intensamente, convertendosi in energia creativa e aderenza appassionata al mondo. Il mondo, crudele, si ripete sempre uguale, beffardo, lagnoso; possiamo scegliere se annoiarci amaramente, apatici e muti, dinanzi al suo moto regolare uniforme o se creare le trame di una storia nuova, diversa, su cui agire in maniera attiva e propositiva, legittimandoci ad essere felici, fieri. La poesia di Santi ci guida alla riflessione attiva affinché ognuno di noi possa essere come quella donna libera che non vuole “vivere nella paura di ogni giorno, una donna che respirare di nuovo, e vuole amare”.

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