L’aria che vivifica
L’aerografista K-Dave fa dell’aria pressurizzata il suo strumento di precisione. Come per magia l’aria, elemento naturale e primordiale per eccellenza, mediante lo sviluppo della “tèchne”, permette al nostro artista-stregone di vivificare oggetti inanimati, e così le immagini prendono vita. Una vita piena e sfaccettata, dinamica, grondante di realismo nell’uso perfetto di ombre e di luci. Un realismo magico. Gli occhi di un bambino di colore, intento al nutrimento dal seno materno, si mostrano a noi strabordanti di amore e di gratitudine, di appagamento; quegli occhi luminosi e umidi sembrano esprimere tutta la sacralità del miracolo della vita. Si crea quell’immedesimazione che permette all’osservatore quasi di scorgere la storia di quella famiglia, la purezza con cui una madre africana vive la sua maternità come un dono degli spiriti della terra madre, in quel connubio animista e spirituale con l’universo che solo culture così semplici ed essenziali possono ancora percepire e che lo sguardo di quel bambino esprime con grande intensità. L’essere umano, i volti e le sue espressioni sono l’oggetto artistico privilegiato da K-Dave: le tracce di colore nebulizzato con precisione assoluta, difficilmente eguagliabile, donano ai volti un effetto di tridimensionalità e di corposità calda unica, che ne valorizza ogni insenatura, ogni ruga espressiva attribuendo alle immagini un realismo sorprendente. L’aerografia di K-Dave dona bellezza; anche le imperfezioni di volti noti – Totò, Will Smith ¬sembrano scomparire dall’effetto conturbante che l’artista riesce a conferire ad ogni immagine. Una bellezza estatica e ipnotizzante, come foto d’artista da prima di copertina. E così Marylin Monroe, ancora viva e bellissima nell’opera magica di K-Dave, sembra guardarci distratta, splendente e sensuale, ipnotica. Una bellezza di cui se ne scorgono tutti i lineamenti, precisi e perfetti, quasi a volerli toccare. Il gioco di ombre e di luci, metaforicamente, ricorda il suo animo conflittuale che a volte si mostra nel suo splendore e spesso, invece, si sottrae e si nasconde nel suo buio.
