Danilo Fadda

La felicità di esistere

Con la sua macchina fotografica Danilo Fadda cattura momenti di vita reale, i luoghi, le persone e le atmosfere che ne fanno parte, creando ponti tra ciò che le cose sono e sono state e ciò che, in prospettiva, potrebbero essere. L’artista orienta la nostra riflessione verso nuovi scenari possibili dandoci una visuale più ampia dell’evoluzione dell’uomo nella società moderna: dalla “Vespa” al selfie. Nuove forme di amore si vanno sviluppando, sembra dirci Fadda gioioso. Una donna gravida in lingerie, inneggiante all’hippy, mostra libera e disinvolta la sua pancia nuda mentre si scalda al sole di un viale infuocato di città. O, ancora, un bacio rubato sulle strisce pedonali e palloncini rossi fiammanti a forma di cuore a decorare le strade cittadine. Il contrasto tra la piacevole atmosfera di un bar vintage e il calendario che ricorda, senza paura, che oggi è proprio venerdì 13, è l’esempio di come l’evoluzione culturale può trasformare il folclore di un paese demistificandone anche i tratti più primitivi e superstiziosi.
L’interazione dell’uomo con il suo ambiente può avvenire in diversi modi: con assorta indifferenza, come un uomo intento a camminare frettolosamente ignaro del luogo che sta attraversando, o ancora, con fatale indifferenza, così come lo sguardo seducente e vezzoso di una donna sarda, incarnata negli abiti del suo folclore e protagonista indiscussa dell’immagine, che sembra guardare da un’altra parte ma sorridere, consapevole.
Ricorrente è il connubio tra l’architettura umana e la natura, in un gioco di armonie e di riflessi, di luci e ombre. Così si svolge, ad esempio, il trittico magico dell’uomo, il tramonto ed il lampione, o il rifrangersi reciproco del cielo e dell’acqua, l’uno nell’altra, in un porto di mare dove le barche ormeggiate creano una skyline riflessa e tremante di luce. Ed ancora, nel bianco e nero che allieta e armonizza le passioni, si staglia con fare pensieroso un putto di pietra, il quale, romantico e sognatore, sembra riposarsi stremato dopo un lungo viaggio celeste attraverso nuvole strabordanti di luce divina.
Non ultima è la capacità tecnica di Fadda di esaltare la semplicità di un oggetto attribuendogli quella dignità che gli compete: è lei, la tazzina di caffè, nella sua estrema linearità, protagonista indiscussa della fotografia, veicolo e preludio ad un convivio di gusto e sapori.

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